martedì 20 novembre 2012

Artisti:Emile Gallè non per fiori ma per passione

Emile Gallè nato a Nancy nel 1846 è stato un noto artista del vetro francese nato da una famiglia di commercianti in cristalli.
Attorno ai 18 anni si reca in Germania per studiare mineralogia e botanica ,e presto si appassiona e si specializza nel vetro soffiato.
Stringe amicizia con Victor Prouvè figlio di uno dei collaboratori di suo padre e con egli apprende le tecniche del vetro e della decorazione.
Alla fine della guerra franco-prussiana ,Emile parte alla volta di Londra dove rimase affascinato da una collezione di vetri giapponesi. In quel periodo l'arte giapponese era un punto cardine dell'ispirazione degli artisti anche Vincent Van Gogh fu influenzato dal Giappone in diversi suoi dipinti.
L'interesse per l'oriente si ripropone anche nella musica con opere liriche.
Successivamente in Svizzera ed  in Italia visitando musei ed ammirando l'arte del vetro medioevale.
Nel 1873 ,Emile Gallè ritorna nella sua città natale, Nancy,con l'idea di assumere la direzione dell'impresa di famiglia e realizzare opere artistiche in vetro rappresentanti forme della natura sia floreali che animali.
L'esposizione del 1899 fecero conoscere le sue opere intrise di un tale virtuosismo che, memore delle reminescenze delle opere giapponesi,fece dire ai critici che "fu una grande fortuna vedere nascere un giapponese a Nancy"
La natura e l'oriente sono un punto di partenza dell'opera di Gallè che affronta diverse epoche:

  • 1870/1884 periodo trasparente vetri smaltati ,duri ,resistenti con ampie gamme di colore.perfezionando la tecnica con incisione su cabochon di vetro,tipi di gemme di vetro a taglio ovale dalla superficie liscia che venivano applicate sull'oggetto da ornare.Tutte le fasi vengono realizzate a mano dalla fusione all'incisione con mola al diamante diversamente da come si faceva prima (acido fluoridrico)
  • 1884/1897 esplode la passione naturalistica di Gallè dove emergono i suoi studi di botanica.Il suo animo poetico emerge con i "vasi parlanti" sui quali incideva frasi di Baudlaire,Mallamè,e Virgilio,come nel caso più famoso i Vasi di Tristezza :Orfeo ed Euridice,in vetro ialite che imita la pietra omonima simile  all'opale.
  • 1897/1900 una serie limitata di pezzi decorati "marqueterie-sur-verre" e ad "applicazione".Due tecniche difficilissime e molto costose,perchè il procedimento porta alla possibile rottura del vetro.La prima somiglia all'intarsio del legno e consiste nel fissare del vetro fuso in delle incisioni praticate nel vetro colorato che compongono un disegno prestabilito.L'altra invece prevede l'applicazione di parti di vetro colorato vengono saldate a caldo al pezzo e successivamente modellate.
  • Se i vasi tristezza sono cupi e denotano una sorte sfortunata i "vasi malati" creati poco prima della sua morte  avvenuta per una grave malattia nel 1904,Emile annuncia i lugubri presagi della sua tragica fine.


dopo la sua scomparsa la produzione di vasi prosegue,grazie alla consorte, che per distinguere i vasi postumi gli appone una stellina vicino alla firma.
Ancora per qualche anno le opere fanno scuola ma la guerra incombe e la fabbrica che opera solo manualmente finirà presto nell'oblio sacrificata dalla produzione in serie.
Nel 1914 già le sue opere furono vendute per un prezzo ridicolo in un asta a Parigi ormai l'art nouveau era passata di moda la guerra avrebbe spazzato via ogni traccia di quei fasti.
Negli anni 70 un antiquario vendette vasi di inestimabile valore al metro :stabilì un prezzo forfait in base a quanti vasi entrassero in un cerchio disegnato sul pavimento.
Emile oggi non può più lamentarsi la ua opera è stata ampiamente rivalutata all'asta un suo pezzo può valere dai 20mila euro in su.
E il suo amato oriente lo apprezza  acquista le sue opere.

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