mercoledì 28 novembre 2012

Cagliari Cimitero Monumentale Bonaria



monumento a Francesca Warzee
Passeggiando per i viali di questo museo a cielo aperto a parte la calma e il silenzio interrotto solo dal cinguettio di passeri e cardellini, si possono ammirare opere di suprema fattura quali , dello scultore Sartori attivo anche a Iglesias e Ozieri,ma ciò che  si percepisce  prima di tutto è l'amore.
L'amore che i parenti e i congiunti hanno riversato nel marmo.
Il piccolo Efisio Devoto che fu strappato dalla vita troppo presto e che i genitori quasi ne invocano il risveglio con un epitaffio"cattivo!perchè non ti risvegli?"
La studentessa del Liceo che per prima a cagliari riuscì a diplomarsi ma morì troppo presto ,emancipazione di una figura femminile nella storia sarda.
cappella Nurchis
Leggere epitaffio:il riferimento è che la ragazza si
diplomò un successo per una donna ottocentesca
La bellissima tomba dell'aviatore che si può vedere immediatamente dopo le tombe dei nostri soldati della grande guerra,che si inabissò con il suo aereo e che come un divo mostra il suo bel volto.
Le tante morti dell'epidemia di spagnola che nel 1912 sterminò oltre venti milioni di persone nel mondo.....gli epitaffi dolci di madri mogli e mariti che raccontano tristemente la scomparsa di chi amavano,un album di ricordi che è vivo e vitale li davanti ai nostri occhi e che ogni giorno ci aspetta forse per un fiore o per una preghiera.
Parliamo oggi di un monumento in decadenza,non perchè meno bello o meno ricco di storia,è solo perchè le amministrazioni comunali hanno deciso di disinteressarsene fino a condannarlo ad un tremendo destino.
Il Cimitero Monumentale di Bonaria a Cagliari.
Il piccolo Efisio
Che  tristezza
CENNI STORICI
Sorto in seguito all'editto napoleonico ,che prevedeva che le sepolture dovessero avvenire fuori dal centro abitato per motivi igienici,è stato utilizzato tra il 1829 ed il 1968.
Originariamente occupava la base del colle di Bonaria ,successivamente si estese alla sua cima,un ingresso è in Piazza Cimitero l'altro all'apice del colle in Via Ravenna alle spalle della Basilica di Bonaria.
Sepolture importanti al suo interno: tra i tanti il Canonico Giovanni Spano(storico) Piero Schiavazzi(tenore) Ottone Baccaredda (Sindaco di Cagliari) e l'architetto Francesco Gianrizzo autore della facciata della Cattedrale di Cagliari.
L'attuale cimitero sorge su un area di sepoltura punico/romana e dalle prime comunità cristiane di Cagliari(vedi chiesa di San Saturnino)in quelle piccole cavità vennero trovati molti reperti archeologici ora conservati nel museo di Bonaria.Il cimitero venne costruito dal genio miltare nel 1828 e aperto il 1-1-1829,trent'anni dopo venne ampliato dall'architetto Gaetano Cima.
Il viaggiatore francese Vuiller nel suo libro descrisse i monumenti funerari del cimitero di Cagliari di "rara bellezza":le statue descritte bianche e simboliche decorate da corone di fiori e incastonate tra cipressi neri visitate in occasione della commemorazione dei defunti ,impressionarono positivamente il viaggiatore francese,tanto da ispirarlo nel dire al non trovare in quel luogo un ambiente funebre ma un elogio dello sfarzo e della bellezza.
Dal 1968 le sepolture ,se non con deroghe per cappelle private o loculi acquistati prima di tale data,avvengono nel Cimitero di San Michele inaugurato nel 1940.
DESCRIZIONE PRIMO LOTTO
La parte più antica del cimitero è la parte pianeggiante che va lungo il muro perimetrale all'ingresso di piazza cimitero e occupa la base del colle è organizzato in settori quadrangolari.Al centro si trova una cappella in stile neoclassico,attorno alla quale sono preposte le sepolture dei bambini.
L'attuale ingresso principale eretto negli anni 80 ha destato non poche polemiche è decisamente un pugno nell'occhio se paragonato allo stile antico della struttura.
Sullo stesso lato dell'"ecomostro" (ingresso) si trovano delle lapidi di numerosi soldati della grande guerra.
Seguendo il muro di cinta si raggiunge la cappella della famiglia "Chappelle" che ospita la statua del profeta Ezechiele opera del grande scultore Sartorio.
Proseguendo lungo la destra troviamo la tomba del generale Sanna Di Figari e vicino un altra suprema opera si Sartorio il monumento a Francesca Warzee  donna belga del 1894,in essa è rappresentato un gruppo scultoreo con il figlio della donna,un bimbo,che le scopre il viso e le bacia il viso.Struggente.
Oltre il muro dei caduti il quadrato di San Bardilio ovvero aree quadrangolari che prendono il nome dalla chiesa demolita nel 1929.
Le mura che delimitano i quadrati ospitano tra le altre la tomba di Ottone Baccaredda ,(1849-1921)promotore della costruzione del palazzo comunale di via Roma e del Bastione di Saint Remy, dello storico Pietro Martini (1800-1866)aveva qui la sua collocazione e vi sarà ricollocata non appena sarà terminato (l'interminabile)restauro.
Nella parete di fondo  sul muro di cinta,si aprono delle arcate che fungono da cappelle di famiglia,alcune di esse purtroppo fatiscenti.
Birocchi Berola
del Sartori
Interessante la cappella Berola con un soffitto ornato di angeli e nuvole e una parete ornata con una tenda marmorea e un angioletto che con la mano indica il silenzio,opere del sempre attivo Sartorio.
La cappella Calvi ospita oltre alle opere di Sartorio Dipinti e di fronte ad essa la superlativa statua del monumento funebre dell'Avvocato Giuseppe Todde eseguito da Sartorio nel 1897,è  rappresentata in esso una donna anziana in preghiera posta alla base di una stele sormontata dal busto del defunto.
Monumento Todde
La donna è talmente ben rappresentata da sembrare viva e reale i pizzi e i merletti del vestito ancora paiono vibrare del suo respiro.
1835-1858
Oltre i quadrati di san Bardilio tra la cappella e il muro di cinta  in cui si apriva il vecchio ingresso principale ,sono disposti quattro quadrati ,il nucleo originale del camposanto.
Questi occupano sepolture a terra con monumenti rovinati tra cui troviamo la tomba del pittore Marghinotti,degno di nota è il genio alato sulla tomba di Giuseppina Ara ,di Agostino Allegri (1870) e il monumento a Camille Victor Fevrier del Sartorio (1898) costituito dal busto del defunto sovrastato da un angelo che reca in mano un tendaggio.
Nelle mura è riconoscibile la cappella Barrago con il monumento funebre ad Maria Anna del 1880 del Villa.
La cappella Nurchis ospita il monumento a Jenny Nurchis del 1884 del Sartorio scomparsa giovanissima vestita alla moda e scolpita in maniera precisa e realistica.
Maria Ugo Ortu Frontale
Di un certo interesse la cappella Cugia, del Sarocchi.
I quadrati ai lati della cappella e dietro sono per i bimbi con monumenti di grande impatto emotivo:
Maria Ugo Ortu
Retro
Il monumento a Maria Ugo Ortu (deceduta all'età di due anni) del Sartorio , la bimba collocata dietro ad una colonna finemente decorata,posta  dietro ad una balaustra saluta chi ne sta oltre,essa simboleggia il passaggio tra la vita e la morte.
IL VECCHIO CAMPO PALME E IL NUOVO
Il vecchio e il nuovo campo Palme (il nome deriva dalla presenza di un piccolo palmeto)sono due settori organizzati in quadrati ampliati tra il 1858 e il 1906 che portarono la verticalizzazione del cimitero verso il colle.
Essi sono tra i peggio conservati e successivamente fu proprio questo a determinare la chiusura alle sepolture e la progettazione del nuovo camposanto nella zona di San Michele trasferendo anche diverse salme.
Il nuovo campo Palme occupa sepolture dei primi anni 30 ad eccezione del militare francese Perregaux seppellito prima al lazzaretto e poi traslato al cimitero (1837)
A est ,verso la parte alta del cimitero si dispongono diverse cappelle e le sepolture non cattoliche "il cimitero degli inglesi" che si trovava prima in via xx settembre.
Le cappelle che si affacciano nel campo Palme sono in quasi totale abbandono malgrado alcune ospitino sculture di interesse.
ZONA ALTA
La zona alta è occupata da loculi e ossari posti sul muro di cinta di sepoltura più moderna.
Qui ha trovato sepoltura il Beato Nicola da Gesturi poi traslato in un sarcofago nella chiesa dei cappuccini.
Qui anche la tomba di Piero Schiavazzi ,vicinissima all'ingresso di via Ravenna.
gruppo Onnis-Devoto

Maria Anna Barrago


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